Sant’Ambrogio – 7 dicembre

Si presume che Sant’Ambrogio sia nato nel 330 d.C. circa nella Gallia belgica, precisamente a Treviri, da una famiglia romana di alto lignaggio. Alla morte improvvisa del padre, che era un illustre governatore delle Gallie, Ambrogio si trasferì a Roma insieme alla madre, alla sorella e al fratello, proseguendo i suoi studi di eloquenza e retorica e avviandosi a ricoprire incarichi pubblici. A Sirmio, nell’antica Jugoslavia, iniziò quella carriera statale che lo portò a diventare avvocato della Prefettura Africana, Illirica e Italiana. In poco tempo divenne una personalità illustre e rispettata, tanto che nel 370 fu nominato, dal prefetto Sesto Petronio Probo, Governatore delle province dell’Emilia e della Liguria: la sede del suo lavoro fu Milano e qui riuscì ad entrare nelle grazie dell’Imperatore Valentiniano I. Si rivelò ben presto un eccellente funzionario e un risoluto mediatore, esercitando il suo lavoro di magistrato con magnanimità ed equità e risolvendo i sempre più frequenti contrasti tra i cattolici e gli ariani. La morte nel 374 di Aussenzio, l’ariano vescovo di Milano, animò nuovamente le due fazioni e Ambrogio si prodigò per placare una probabile rivolta in vista dell’elezione del nuovo vescovo. Si narra che mentre l’uomo era in chiesa, si udì in lontananza la voce di un fanciullo che urlava “Ambrogio vescovo”, seguita da quella dell’intero popolo di Milano, desideroso di avere un cattolico come successore di Aussenzio. Ambrogio vide la volontà di Dio espressa attraverso i cittadini milanesi e dunque, seppur titubante, accettò l’incarico: fu dunque battezzato nel novembre del 373 ed eletto vescovo il 17 dicembre dello stesso anno. Ambrogio decise di vivere la sua vita all’insegna della sobrietà e della semplicità, prestando aiuto a tutti coloro che lo cercavano: cedette infatti ogni suo avere alla chiesa, riservando all’amata sorella, la monaca Marcellina, l’usufrutto dei beni.

La sua attività pastorale fu assai fervente e intensa e a dimostrazione di questo rimangono gli inni da lui composti, le elaborazioni dogmatiche le opere ascetiche e morali ma anche moltissimi commenti esegetici.
La sua opera portò a numerose conversioni e Ambrogio ebbe il coraggio di proibire l’ingresso in chiesa all’imperatore Teodosio, considerato responsabile del massacro di migliaia di civili in Tessalonica, fino a quando non avrebbe ammesso le proprie colpe e non si fosse pentito. La morte per Ambrogio sopraggiunse il 4 aprile del 397 e le sue spoglie sono oggi conservate nella Basilica milanese a lui dedicata.

Ma non tutti sanno che il futuro Santo Patrono di Milano, per festeggiare il quale si tiene il 7 dicembre la prima del Teatro la Scala dal 7 dicembre 1951, era un musicista e un autore di inni liturgici, che amava usare il canto per entusiasmare la masse dei fedeli. Nella Pasqua del 386 d.C. battezzò Sant’Agostino e la leggenda narra che in quell’occasione improvvisò un duetto con lui, intonando il canto solenne Te deum laudamus».

Oggi, 7 dicember 2021, alle ore 18 la bacchetta del direttore musicale del Teatro alla Scala di Milano, il maestroRiccardo Chailly darà il via alla nuova Stagione 2021/2022 che si inaugura con Macbeth di Giuseppe Verdi.
In scena Coro e Orchestra del Teatro alla Scala insieme ai solisti Luca Salsi (Macbeth), Anna Netrebko (Lady Macbeth), Ildar Abdrazakov (Banco), Francesco Meli (Macduff), Chiara Isotton (Dama di Lady Macbeth), Iván Ayón-Rivas (Malcolm), Andrea Pellegrini (Medico), Leonardo Galeazzi (Domestico), Guillermo Bussolini (Sicario), Costantino Finucci, Bianca Casertano e Rebecca Luoni (le tre apparizioni).La regia è firmata da Davide Livermore con le scene di GIO’ FORMA i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Antonio Castro e la coreografia di Daniel Ezralow Official. D-WOK è responsabile dei video.Scopri di più su #PrimaScala https://buff.ly/3bdpF3q

La diretta esclusiva di Macbeth viene trasmessa su Rai1 a partire dalle 17.45. Rai Cultura renderà disponibile lo spettacolo anche su RaiPlay dove potrà essere vista per i successivi 15 giorni in Italia.

https://www.open.online/2020/12/07/prima-teatro-la-scala-di-milano-storia-video/

Ma il nome Ambrogio o Ambrosio, per noi appassionati di musica e danza antica, non può non ricordare due grandi personaggi della musica e della danza rinascimentale:
Joan Ambrosio Danza e Guglielmo Ebreo da Pesaro – Giovanni Ambrosio.

Joan Ambrosio Dalza (Milano, seconda metà del XV secolo – 1508) è stato un compositore e liutista italiano. Sulla vita e l’attività di Dalza non si conosce nulla. Le poche sue composizioni che a tutt’oggi risultano sopravvissute sono parte della raccolta Intabulatura de Lauto. Libro quarto, pubblicata a Venezia nel 1508 dall’editore Ottaviano Petrucci. In detta raccolta, importante e preziosa fonte sulla musica rinascimentale italiana per liuto, si trovano varie frottole, ricercari e danze (pavane, pive, saltarelli, calate, etc.). Dalza scriveva le sue danze in forma di suite, usando l’ordine pavana-saltarello-piva.

Joan Ambrosio Dalza, Recercare per liuto

Qui sotto potete ascoltare il Recercare di Dalza eseguito al liuto dal maestro e socio Emilio Bezzi:

Su Guglielmo Ebreo da Pesaro – Giovanni Ambrosio potete trovate molto materiale su questo sito, alcune indicazioni qui sotto e a voi la scelta…:

https://www.danzeantiche.org/guglielmo-ebreo-da-pesaro-alessandro-pontremoli/

https://www.danzeantiche.org/libri-2/

https://www.danzeantiche.org/manoscritti-e-trattati-di-danza-ed-educazione/