Il futuro in una poesia, film di Donatella Baglivo

Venerdì 10 novembre 2017 presso la Sala della Repubblica del Teatro Rossini di Pesaro la prima visione assoluta del film documentario  Il futuro in una poesia presentato , fuori concorso, a Venezia il 3 settembre 2017 nel corso della 74esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’iniziativa si realizza in collaborazione con il Comune di Pesaro.

Il docufilm ha come protagonisti sette poeti: Maria Grazia Calandrone, Antonetta Carrabs, Anna Maria Farabbi, Gianpaolo G. Mastropasqua, Luciano Monti, Massimo Morasso, Giancarlo Pontiggia che si confrontano e discutono sul valore della poesia, ma soprattutto sulla necessità di contribuire a combattere le tensioni culturali, la xenofobia, il terrorismo e la violenza particolarmente sulle donne che sta aumentando a ritmo vertiginoso nelle nostre comunità. Promuovere una Cultura di Pace, questa è la finalità di questa iniziativa che porta la firma dell’associazione Zeroconfini Onlus  www.zeroconfini.it e di Antonica SRL. Chiara Gelmetti e l’Associazione culturale Il Boncio per il coordinamento e A.D.A. Danze Antiche con Enrica Sabatini per la parte coreografica. Una produzione CIAK2000-Regia di Donatella Baglivo. Le riprese del film sono state girate in Villa Giulia Pavarotti grazie alla famiglia del grande Maestro che ha messo a disposizione la propria residenza. Il film nasce in occasione del decimo anniversario dalla morte di Pavarotti che amava definirsi Poeta contadino. Presentarlo a Pesaro, in prima visione assoluta, è un omaggio a Pavarotti e alla sua città che amava profondamente.

Cos’è la poesia e chi sono i poeti? I poeti esistono dalla notte dei tempi e sempre esisteranno fino a quando l’uomo continuerà a sognare, fino a quando continuerà a guardare il mondo con gli occhi di un bambino e ad attraversarlo col cuore temprato dal dolore dei millenni, nella compassione tra le creature e nel rispetto della natura. È possibile nel nome della Poesia promuovere una Cultura di Pace? È ancora possibile pensare a un percorso umano che abbatta le barriere politiche, culturali e religiose tra i popoli innalzate sulle differenze e sul disprezzo, anziché sulle analogie collettive come radici del dialogo? Ne Il futuro in una poesia 7 poeti, 7 anime libere, si incontrano a Pesaro a Villa Giulia Pavarotti per confrontarsi sulla profonda autenticità del loro vivere. Un film appassionato, ribelle, commovente. In questo nostro tempo dominato dal rumore assordante del vuoto dell’apparenza, il futuro è nel presente di chi ha ancora occhi per guardare, orecchie per ascoltare, labbra potenti per parlare in risonanza con l’altro da sé. Scrive P. B. Shelley: “I poeti sono specchi delle gigantesche ombre che l’avvenire getta sul presente. Forza che non è mai mossa ma che muove. I poeti sono i non riconosciuti legislatori del mondo”.

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